Questo è uno di quei dolci che affonda le sue radici nella pianura Bassa Lodigiana, di proprietà di mia nonna materna Angela, (che tante ricette mi ha lasciato) e che umilmente replico. A volte finiscono così presto che non riesco neanche a fotografarle. Le devo fare quando sono sola sennò è la fine. Vi lascio la ricetta… trattatela bene e fatela provare ai vostri cari.
Vi ringrazieranno.
Ingredienti: 300 g di riso bianco Carnaroli, 50 g di uva sultanina, 100 g di farina di riso, 100 g di zucchero, 1/2 bicchierino di rum (serve ad ammorbidire l’uvetta), olio di semi di girasole,zucchero a velo.
Procedimento: il riso va lessato completamente quindi non al dente e può essere fatto anche con anticipo. In un recipiente riunite il vostro riso leggermente raffreddato, lo zucchero, l’uvetta che avrete lasciato in “ammollo” per 5 minuti, la farina. Mescolate bene con una forchetta. Nel frattempo scaldate una casseruola di grandezza media con abbondante olio. Formate delle “quenelle” (polpettine) con l’aiuto di due cucchiai e tuffatele nell’olio bollente. Doratele su tutti i lati, scolatele bene con una schiumarola e raffreddatele su carta assorbente. Servitele appena tiepide con zucchero a velo in abbondanza.
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