Siamo tutti più o meno d’accordo che la cucina sia, negli anni, molto migliorata a livello visivo, gustativo ed estetico. Tant’è che mi è venuta la voglia di fare una piccola ricerca ed un divertente sondaggio per capire quali sono i piatti che non ci mancheranno e dei quali faremmo davvero a meno di trovare in carta al ristorante, a casa di amici o parenti. Non stiamo facendo un “processo” ma vogliamo solo consegnare alcuni cibi agli anni in cui hanno avuto lo splendore meritato.
ANTIPASTI
Potremmo tranquillamente iniziare con: vol au vent e canapè, uova ripiene, cocktail di gamberetti in salsa aurora, aspic di pollo e verdure… tanto per iniziare.
PRIMI PIATTI
Ma passiamo alla prima portata dove incontriamo uno dei piatti che ho “odiato” in gioventù e che non gradirei rivedere da nessuna parte: ravioli con prosciutto, panna e piselli. Tutt’altro che leggeri, tutto fuorché gradevoli. A seguire vogliate gradire delle pennette wodka, panna e salmone, una tagliatella mare&monti, un risotto fragole e champagne, un timballo di riso e per finire un “orribile” riso e prezzemolo. Orribile perché me lo hanno spacciato sempre per buono e salutare mentre era in realtà slavato, senza carattere.
SECONDI PIATTI
Adesso arriva il bello: che ne dite di archiviare la mousse di tonno a forma di pesce,con tanto di occhietti e squame? E l’arrotolato di pollo ripieno? Il fritto misto del ristorante che tanto misto non è mai… calamari e seppie. Ma vogliamo parlare della povera sogliola alla mugnaia… e dello sfruttatissimo filetto al pepe verde? Buoni tutti ma ormai troppo superati e visti in carta al ristorante e nelle case degli italiani. Li ricorderemo con affetto.
DOLCE
Senza troppo infierire sui pilastri della pasticceria direi che possiamo togliere dai menù i profitteroles, le merighe pannose e multistrato, la zuppa inglese. Non dico di assaggiare solo dolci griffati Knam, Massari, Montersino ma di scegliere dolci un pò meno vintage e più creativi.
In conclusione, continuiamo ad amare la cucina e le sue tradizioni con uno sguardo all’innovazione e alla qualità delle materie prime.
Foto: Pinterest – Giallo Zafferano
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