Il 52% degli italiani acquista cibo per la strada. Mangiare street food, ovvero il cibo venduto per strada, non è certo una novità di questi ultimi anni. In Italia, infatti, abbiamo una tradizione di lunga data e nell’ultimo decennio il fenomeno ha subito un’impennata di gradimento. Pensate soltanto che a Milano, Palazzo Marino ha ufficialmente concesso cinquanta permessi – ad altrettanti truck di street food – per cinque anni per la vendita su aree pubbliche di cibi e bevande “itineranti”. Una vera e propria rivoluzione. Ma vediamo nello specifico quali sono le specialità da passeggio italiane più gettonate.
Se vogliamo stare sulla tradizione possiamo citare da subito i panzerotti, la pizza al trancio, la frittata di pasta, il cuoppo napoletano (fritto misto di pesce e altre specialità) tipicamente campani ma amati in tutta Italia; in Sicilia possiamo gustarci pane&panelle, un succulento pani ca’ meusa (panino con la milza), arancini. La Puglia ha il suo panzerotto, mentre il Lazio ci porta a gustare il panino con la porchetta, i supplì, la pizza con la mortadella, il famoso Trapizzino. E ancora pesce stocco e peperoni cruschi, rispettivamente in Calabria e Basilicata. Ma continuiamo a “farci del male” con la Toscana che ci offre un assaggio di panino con il lampredotto e di hamburger di Chianina. L’Abruzzo si difende benecon arrosticini prelibati; le Marche con olive all’ascolana e la Liguria ci accoglie, oltre con la celeberrima farinata, con la buonissima e golosissima focaccia di Recco.
L’Emilia Romagna… il suo erbazzone…le sue piadine…le sue crescentine! E in Trentino come non provare i brezel?Il Veneto ribatte a colpi di folpi, un panino con i polipetti in umido. La Lombardia ci accoglie da sempre con il calore degli sciatt valtellinesi e con i mondeghili (polpette di carne). Andiamo subito in Piemonte ad assaggiare le miacce (impasti di farina cotti su piastre roventi e farcite con formaggi e salumi locali); il Friuli ribatte con una soluzione anti-freddo e anti-fame: il goloso frico. Chiudo la passerella con le seadas della Sardegna… con l’augurio di avere la possibilità di provarli tutti e nel luogo d’origine…
Buon streetfood!
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